Cosa vedere oltre alla Guernica nel Centro de Arte Reina Sofia di Madrid? Guida alla visita

Andrea Cuminatto

museo reina edificio sabatini

Al Reina Sofia di Madrid c’è Guernica di Picasso”. “Voglio andare a vedere Guernica, poi c’è altro?”. “Mi hanno detto che c’è il quadro famoso di Picasso, quello gigante con gli animali e le facce storte”. Accurati studi sociologici hanno riportato queste come le tre risposte più date alla domanda “Perché vuoi andare a vedere il museo Reina Sofia?”.
È innegabile che la stragrande maggioranza dei turisti si rechi in questo centro d’arte principalmente per una delle opere che più hanno reso celebre l’artista andaluso. Opera per altro che il museo utilizza in maniera prevalente per brochure, pubblicità, gadget: che sia l’attrazione principale lo ammettono e se ne vantano. Ma la domanda da porsi è: c’è altro da scoprire fra le mura del Centro de Arte Reina Sofia? Vediamolo insieme.

Come raggiungere il Museo Reina Sofia?

museo de reina ingressiLa risposta a questa domanda non è univoca. Il museo è infatti suddiviso in 4 parti: l’edificio Sabatini e l’edificio Nouvel, attigui, costituiscono il grosso del plesso museale. Ne fanno parte però anche il Palacio de Cristal e il Palacio de Velázquez, entrambi situati nel Parque del Retiro. Gli ingressi ai due edifici principali sono in Calle Santa Isabel 52 (Sabatini) e all’incrocio fra Ronda de Atocha e Plaza del Emperador Carlos V (Nouvel). Per raggiungerli con i mezzi pubblici, la cosa più semplice è far riferimento alla stazione Atocha, distante 3 minuti a piedi e raggiungibile:

  • In metro (linea 1)
  • In treno (Quasi tutte le linee Cercanias)
  • Con i pullman extraurbani (Stazione bus Puerta de Atocha)
  • In auto (Parcheggio Estación de Atocha)

Raggiungere il museo direttamente in autobus è possibile alle fermate:

  • Reina Sofia (linee 27, 34, C1): di fronte al museo
  • Atocha 5643 (linea E1): di fronte al museo
  • Atocha 1924 (linee 6, 26, 32): tre minuti a piedi percorrendo Calle Dr.Drumen

Alternative in Metro, per chi si trovasse su linee diverse dalla 1, sono le seguenti:

  • Lavapies (linea 3): 10 minuti a piedi percorrendo Calle Argumosa
  • Banco de España (linea 2), 15 minuti a piedi percorrendo Paseo del Prado

Imbattersi nel Reina Sofia

Museo Reina edificio SabatiniL’edificio principale (Sabatini) non è maestoso come quello del vicino Museo del Prado, trattandosi di un vecchio ospedale riadattato a museo. Ma è stato reso ben riconoscibile con due torri di cristallo, arpionate al palazzo, contenenti scale ed ascensori che permettono l’accesso al museo. Il plesso attiguo, inaugurato nel 2005 per opera dell’architetto francese Jean Nouvel, è invece un inno alla modernità: con forme armoniche e materiali innovativi che possono ricordare l’atmosfera futuristica del Caixa Forum Madrid. Anche solo per questo, il museo è una delle prime cose da visitare a Madrid.

Prezzo dei biglietti

museo reina bigliettiNon si paga alcun biglietto per i due edifici del Retiro. Per quanto riguarda il complesso museale principale (comprensivo di Edificio Sabatini e Edificio Nouvel) le tariffe sono le seguenti:

  • Intero: 10€
  • Intero acquistato online: 8€ (+ costi di gestione)
  • Due ingressi: 15€ (il secondo ingresso deve avvenire entro un anno)
  • Ridotto: 50% di sconto (membri di famiglie numerose, volontari culturali, personale di musei non collegati al Ministero della pubblica istruzione)
  • Gratuito: minori di 18 anni, maggiori di 65 anni, studenti fra i 18 e i 25 anni, giornalisti, titolari di Carta Giovani, disabili, disoccupati, insegnanti, famiglie con almeno 3 figli, guide turistiche, personale di musei collegati al Ministero della pubblica istruzione, volontari culturali, membri di associazioni accreditate
  • Gruppi: 8€ a testa (+ costi di gestione)
  • Gruppi ridotto: 5€ a testa (+ costi di gestione)
  • Abbonamento Paseo del Arte: 29,60€
  • Carta annuale dei musei statali: 36,06€

Orario di apertura

museo de reina sofia

 

La sede principale (Edificio Sabatini e Edificio Nouvel) segue i seguenti orari di apertura:

  • Il lunedì e dal mercoledì al sabato: dalle 10 alle 21
  • Il martedì: chiuso
  • La domenica e i festivi: dalle 10 alle 19 (dalle 13.30 in poi ingresso gratuito, ma rimangono aperte solo la Collezione 1 e l’esposizione William Kentridge).
  • Giorni di chiusura: 1 e 6 gennaio, 1 e 15 maggio, 9 novembre, 24, 25 e 31 dicembre.

La sede del Retiro (Palacio de Cristal e Palacio de Velázquez) segue i seguenti orari di apertura:

  • Da aprile a settembre: dalle 10 alle 22
  • A ottobre: dalle 10 alle 19
  • Da novembre a marzo: dalle 10 alle 18
  • Giorni di chiusura: 1 e 6 gennaio, 1 maggio, 25 dicembre.
  • Giorni con chiusura anticipata: 24 e 31 dicembre il Palacio de Cristal chiude alle 15 e il Palacio de Velázquez alle 17

Entrare gratis al museo Reina Sofia

museo reina ingresso

 

È previsto l’accesso libero al museo nei seguenti orari:

  • Il lunedì e dal mercoledì al sabato: dalle 19 alle 21
  • La domenica: dalle 13.30 alle 19
  • I giorni 18 aprile, 18 maggio, 12 ottobre, 6 dicembre: dalle 10 alle 21

Conviene visitare il Reina Sofia in questi orari?

Sicuramente sì, se capitate a Madrid nei 4 giorni all’anno in cui il museo è gratuito per tutta la giornata, o di domenica dove è possibile dedicare un pomeriggio alla scoperta della collezione principale. Nelle due ore di fine giornata, invece, è molto difficile apprezzare davvero i tesori contenuti nel centro d’arte. Per i turisti mordi e fuggi, è sicuramente un modo per farci un salto e vedere almeno le opere maestre, come Guernica. Ma attenti, non sarete gli unici ad avere quest’idea e la coda all’ingresso alle 19 può essere davvero lunga.

Dove dormire in zona?

Vuoi prenotare un hotel da queste parti per essere a due passi dai vari musei (Prado, Thyssen…)? Sul quartiere dei musei del Retiro abbiamo scritto alcuni consigli per la scelta dell’alloggio: li trovi nella nostra guida su dove dormire a Madrid, insieme a dritte sugli alloggi consigliati e su altri quartieri strategici per cercare un albergo. Un esempio? Il quartiere multietnico di Lavapies.

Consigli su dove dormire al Retiro

Non solo Guernica! Collezioni e opere del Reina Sofia

guernicaPablo Picasso vede la sua opera più celebre esposta qui. Migliaia di visitatori si recano ogni anno alla biglietteria del Reina Sofia esclusivamente per ammirare Guernica nella sua magnificenza, e non a torto. Con 351cm di altezza e ben 782cm di larghezza, l’enorme tela fu presentata dal pittore all’esposizione universale di Parigi del 1937, solo due mesi dopo il bombardamento della cittadina basca da cui prende il nome. Il cubismo di Picasso riesce in quest’opera a rappresentare al meglio l’atrocità della guerra civile, trasmettendo all’osservatore la paura causata dalla distruzione improvvisa della quotidianità di paese.

Ci sono però anche altri artisti che meritano di essere presi in considerazione fra le sale del Reina Sofia. Con tre percorsi tematici, il museo offre una visuale completa sull’arte spagnola del Novecento.

  • “L’irruzione del XX secolo: utopie e conflitti (1900-1945)”. Hermenegildo Anglada Camarasa, José Gutiérrez Solana (imperdibile il suo Tertulia del Cafè de Pombo) e Medardo Rosso aprono questo percorso, il principale dei tre, che indica il netto salto fra la tradizione e la modernità. Il clou dell’itinerario lo troviamo però con Juan Gris, Joan Mirò e Salvador Dalì. Di quest’ultimo, come non citare Ragazza alla finestra e Il grande masturbatore?
  • “La guerra è finita? Arte per un mondo diviso (1945-1968)”. Il secondo passaggio museale guarda ai postumi della seconda guerra mondiale, con l’esistenzialismo che la fa da padrone. Antoni Tapies, Jorge Oteiza ed Esteban Vincente sono probabilmente i principali autori locali del periodo, ma qui troviamo anche spunti europei con quadri di Francis Bacon, Jean Dubuffet, Lucio Fontana ed altri artisti internazionali.
  • “Dalla rivoluzione alla postmodernità (1962-1982)“. La seconda metà del ‘900 è piena di artisti che vivevano nel futuro, cercando di cambiare la visione dell’arte nel loro tempo. Sol LeWitt e Luis Gordillo, ma anche Hélio Oiticica e Dan Flavin: l’ultimo itinerario dà spazio ad un grande numero di artisti che hanno espresso su tela i concetti della cultura underground, della globalizzazione, delle questioni di genere

Come ogni museo di arte contemporanea che si rispetti, il Reina Sofia fa delle esposizioni temporanee un punto di forza. Il sito ufficiale, è sempre aggiornato sulle mostre in corso e in arrivo. A queste si aggiungono laboratori, attività, proiezioni video ed eventi di musica e danza, in continuo aggiornamento.

Terrazze, ristorazione, biblioteca: oltre ai quadri del Reina Sofia

edificio Nouvel ultimo pianoIl Reina Sofia è uno dei musei che, oltre alle esposizioni, è interessante visitare per numerosi servizi accessori. Partiamo dalla pancia, che spesso guida i turisti più che la vista. Con accesso da Plaza del Emperador Carlos V, la terrazza estiva nella Glorieta de Atocha è un’accogliente ambiente esterno, dove gustare tapas e sorseggiare bibite fresche all’ombra degli alberi nelle assolate giornate estive, o dove fermarsi a bere qualcosa nel dopo cena (è infatti aperto fino all’una di notte dal lunedì al mercoledì e fino alle 3 dal giovedì al sabato). Per fare colazione prima di visitare il museo, c’è invece la caffetteria nel giardino dell’edificio Sabatini, mentre l’edificio Nouvel ospita un vero ristorante alla carta.

Per appagare la vista, consigliamo di salire all’ultimo piano dell’edificio Nouvel (non è necessario pagare il biglietto d’ingresso). Questo attico con pareti a vetro vi offrirà una bella visuale su questa zona della città. Anche qui, è possibile prendere un caffè o una birra per godersi al meglio il panorama.

Il più particolare, e sicuramente il più culturale, fra i servizi accessori del museo è la biblioteca. Un archivio specializzato sull’arte del XX secolo, che vanta oltre 100mila titoli a disposizione per la consultazione del pubblico. Accanto ai volumi, anche riviste e video, sempre attinenti alla tematica del museo. La biblioteca è aperta dal lunedì al venerdì, dalle 10 alle 21.

museo de reina biblioteca

Giornalista e viaggiatore. Parlo spagnolo, inglese e sto imparando il russo. Ho vissuto un periodo in Spagna (Madrid e Granada) e girato quasi tutta l'Europa zaino in spalla. Più che vedere i luoghi, amo conoscere chi li abita ne racconto qualcosa anche sul mio blog

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