Ermita de San Antonio de la Florida: il suggestivo Pantheon di Goya a Madrid

Andrea Cuminatto

Ermita de San Antonio de la Florida

L’Ermita de San Antonio de la Florida è una perla nascosta che potrete visitare a Madrid. Fuori dai tour più battuti della capitale spagnola, non rimarrete delusi da questa piccola ma suggestiva cappella, che conserva le spoglie di Goya ed i suoi splendidi affreschi. E da qui bastano pochi passi per raggiungere il Cementerio de la Florida, un luogo fortemente simbolico per la storia di Madrid e della Spagna intera.

Come arrivare

tomba goyaL’Ermita de San Antonio de la Florida si trova lungo il Paseo de la Florida, affacciato precisamente sulla strada che si dirama a semicerchio dal viale e che prende il nome dell’eremo: Glorieta San Antonio de la Florida. La zona è quella attigua al Parque de Oeste, tra quest’ultimo e la riva del fiume Manzanarre. Per arrivare con i mezzi pubblici le opzioni sono diverse.

  • In treno Cercanias: alla stazione Principe Pio fermano le linee C1 e C10 de treni locali Cercanias. Da qui basta percorrere il Paseo de la Florida fino all’eremo (meno di 10 minuti a piedi).
  • In metro: la stazione Principe Pio è servita anche dalle linee metro 6, 10 e R. Quest’ultima è una linea speciale, chiamata Ramal, che fa solo la spola fra la stazione di Principe Pio e la centralissima stazione Opera di Plaza Isabel II: l’ideale per muoversi rapidamente fra questa zona ed il centro storico.
  • In autobus: linee 41, 46 e 75. Hanno tutte la fermata San Antonio de la Florida, di fronte all’eremo.

Visita all’Ermita de la Florida

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Il Pantheon di Goya

Nel quartiere Moncloa si trova una chicca artistica: l’eremo dedicato a Sant’Antonio da Padova. In verità, gli eremi sono due, gemelli, posti uno accanto all’altro. Se da fuori le due chiesette sono molto simili, a fare la differenza è l’interno.

Una delle due, utilizzata regolarmente per le funzioni religiose, non desta particolare interesse, mentre l’altra è un vero gioiello. A renderla unica sono gli affreschi che la mano di Francisco Goya ha impresso sulle sue pareti e la sua cupola. È questa ovviamente, delle due, la cappella da includere nella visita turistica di Madrid. Al suo interno troviamo anche la tomba del pittore: per questo motivo l’eremo è chiamato anche Pantheon di Goya.

La tomba dell’artista porta con sé due curiosità. Lo scheletro di Goya non ha il teschio, perché probabilmente fu preso per effettuarvi analisi di frenologia, l’antica teoria pseudoscientifica usata per determinare carattere, personalità e tendenze di una persona dalla forma del cranio. La seconda curiosità è che assieme a Goya è sepolto il suo amico Martìn Miguel de Goicoechea. Nel 1899 la salma venne riesumata dalla sua tomba a Bordeaux (dove Goya era morto) per essere portata in Spagna. Allo stesso tempo venne riesumata e trasportata anche quella del suo consuocero ed amico Martìn Muguel de Goicoechea. La paura di mescolare le ossa dell’uno e dell’altro, portò alla decisione di seppellirli insieme a San Antonio de la Florida.

Orari e prezzi

L’ingresso è gratuito, ma l’orario d’apertura varia a seconda del periodo. In inverno (dal 15 settembre al 15 giugno) è aperto dal martedì alla domenica dalle 9.30 alle 20. In estate (dal 15 giugno al 15 settembre) è aperto dal martedì al venerdì dalle 9.30 alle 14, il sabato e la domenica dalle 9.30 alle 19. I giorni di chiusura sono: tutti i lunedì, 1 e 6 gennaio, 1 maggio, 24, 25 e 31 dicembre.

Esiste la possibilità di effettuare visite guidate gratuite, in gruppi tra 10 e 25 persone, ma è necessario prenotarle in anticipo al numero +34 915420722. Le visite guidate sono esclusivamente in lingua spagnola e sono effettuate nei seguenti giorni e orari:

  • Da martedì a venerdì tra le 9.30 e le 12.30.
  • Sabato alle 13.
  • Alcune domeniche specifiche durante l’anno (è necessario informarsi telefonicamente).

Un po’ di storia

Sant’Antonio da Padova è sempre stato un santo molto venerato a Madrid e questa non è l’unica chiesa che gli è stata dedicata nel corso dei secoli. Tra le altre, questa cappella ha una storia particolarmente travagliata, che ha vissuto numerosi passaggi cruciali.

Nel 1720 venne eretto un primo eremo, per la fondazione della Congregazione dei Guinderos: monaci devoti a Sant’Antonio. Già nel 1768, però, la chiesa venne demolita per la costruzione della grande strada che è oggi la Carrettera de Castilla M-500. Quello stesso anno venne costruito un secondo eremo, più lontano dall’area urbana, che ebbe vita breve: nel 1792 fu demolito per una riqualificazione della zona.

Il terzo eremo è quello che vediamo oggi. Re Carlos IV, che aveva acquistato il Palacio de la Florida, lo volle come cappella da utilizzare quando si recava in questa sua tenuta. La prima pietra fu posata nel 1792, ma si dovette attendere fino al 1798 per il termine dei lavori. Il sovrano affidò a Goya il compito di affrescarne l’interno e proprio qui il grande pittore aragonese venne sepolto nel 1919.

Vi chiederete: perché c’è una chiesetta uguale, proprio accanto? Il motivo è semplice: proteggere gli affreschi. Quando nel 1881 l’eremo divenne una parrocchia a tutti gli effetti, il fumo delle tante candele accese quotidianamente, anno dopo anno iniziò gradualmente a sciupare gli affreschi. Nel 1925 venne quindi realizzato un eremo gemello, dedicato alle messe e alle altre funzioni religiose.

Gli affreschi di Goya

Se avete già visitato il Museo del Prado o la Basilica de San Francisco el Grande, non vi sarà mancata l’occasione di ammirare alcuni dei capolavori di Francisco Goya. Ma il pennello del celebre pittore aragonese non si è espresso solo su tela. Qui, nel luogo in cui giacciono le sue spoglie, è nell’arte dell’affresco che Goya ha dimostrato il proprio talento.

Non appena entrati, la nostra attenzione va subito alla cupola, di sei metri di diametro, dove viene rappresentato un miracolo di Sant’Antonio. Il santo viene trasportato a Lisbona, la sua città natale, dagli angeli che lo portano in volo. Qui fa sì che un defunto possa rispondere alle domande di un giudice, così da dimostrare l’innocenza del padre di Antonio che era stato ingiustamente accusato di un crimine.

La volta dell’abside è invece affrescata con il tema dell’Adorazione della Trinità, mentre il cornicione è decorato con le figure di angeli e cherubini, che sostengono le tende. Negli affreschi della cappella, il pittore ha sperimentato una tecnica all’avanguardia, caratterizzata da pennellate molto energiche e da forti contrasti di luce e di colore. Sena dubbio si tratta della massima espressione di pittura murale per Goya, considerabile preimpressionista.

Cementerio de la Florida

A pochi minuti a piedi dal dalla Ermita de San Antonio, dal lato opposto dei binari della ferrovia, troviamo un altro luogo simbolico: il Cementerio de la Florida. Questo piccolo cimitero ha un significato importantissimo per la città di Madrid. Tra gli altri defunti vi sono infatti sepolte, in due grandi casse di piombo, le 43 vittime della fucilazione del 3 maggio 1808.

A ricordare questo triste capitolo della storia spagnola è stato anche Goya, che nel suo quadro El tres de mayo de 1808 en Madrid (esposto nel museo del Prado) rappresenta la fucilazione ordinata dal generale francese Murat, avvenuta ai piedi della collina del Principe Pìo.

Alla colonna commemorativa e le tre lapidi che ricordano la fucilazione, si aggiunge una targa dedicata a suor Marta. Questa suora francese soccorse 600 soldati spagnoli che si trovavano in prigione a Besançon, prendendosi cura di quanti erano malati e trovando un interprete per loro.

Il piccolo camposanto è aperto soltanto il 2 e il 3 maggio, oltre alla mattina dei sabati di maggio e giugno.

Dove dormire

Ci troviamo leggermente fuori dal centro storico vero e proprio, ma abbastanza vicini da raggiungerlo a piedi o con una fermata di metro. C’è la possibilità di trovare alloggi in questa zona, comoda data la vicinanza con la stazione Principe Pìo: uno dei maggiori snodi per i collegamenti dei mezzi pubblici. Da qui ad esempio è possibile raggiungere in maniera diretta l’aeroporto senza cambi (linee C1 o C10 del treno locale Cercanias) e il centro storico con l’unica fermata della metro R.

Alloggi disponibili in questa zona

Se invece siete alla ricerca di un hotel o di un appartamento, ma non avete ancora chiaro quale quartiere di Madrid può essere il più adatto alle vostre esigenze, leggete il nostro articolo dedicato, che potrà aiutarvi nella decisione da prendere.

I nostri consigli su dove dormire a Madrid

Giornalista e viaggiatore. Parlo spagnolo, inglese e sto imparando il russo. Ho vissuto un periodo in Spagna (Madrid e Granada) e girato quasi tutta l'Europa zaino in spalla. Più che vedere i luoghi, amo conoscere chi li abita ne racconto qualcosa anche sul mio blog