Alla scoperta di Segovia, suggestiva città dalla storia millenaria a un’ora da Madrid

Andrea Cuminatto

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Città celtica e romana, residenza dei regnanti prima arabi e poi cattolici, Segovia è una delle città spagnole più ricche di storia. I madrileni, e i castigliani in genere, la apprezzano per la sua squisita cucina tipica, nel cui menù primeggia il cochinillo, ossia il maialino arrosto. Non è solo la buona tavola, però, a doverti spingere ad una visita della città, che racchiude tra le sue mura edifici e monumenti di grande pregio storico e culturale. Non a caso, dal 1985 il centro storico di Segovia è stato dichiarato dall’Unesco patrimonio dell’umanità.

Come arrivare a Segovia da Madrid


Meno di 100 km separano Segovia e Madrid, per cui la cittadina castigliana è raggiungibile facilmente se si è presa un’auto a noleggio a Madrid, anche per una gita fuori porta di una giornata dalla capitale, dato che si impiega solo un’ora per arrivarci. Esistono però anche alcune soluzioni semplici e dirette per arrivarci con i mezzi pubblici.

  • Autobus: il bus è la soluzione più conveniente. La compagnia Avanza effettua ogni giorno una media di due corse ogni ora fra Madrid e Segovia e viceversa. La partenza è dalla stazione dei bus di Moncloa, la durata del viaggio è di 1.20 ore e il prezzo del biglietto di 4,05 euro. A questa pagina potrai consultare gli orari aggiornati.
  • Treno: un’alternativa è quella di prendere il treno dalla stazione di Madrid Chamartìn. Numerosi treni regionali effettuano fermate a Segovia, in particolare quelli diretti a Léon, Valladolid e Gijon. Anche per i treni, la media delle corse è di due ogni ora. La scelta del treno porta un vantaggio dal punto di vista delle tempistiche (impiega solo mezz’ora), ma il costo è decisamente più alto rispetto all’autobus: i biglietti variano normalmente fra i 13€ ed i 32€ a corsa. Sul sito ufficiale puoi consultare gli orari e i prezzi per il giorno di tuo interesse.

Tour organizzati

In mancanza dell’auto o non avendo intenzione di prendere i mezzi pubblici, c’è comunque un modo intelligente per andare da Madrid a Segovia: molte persone, infatti, approfittano di un tour organizzato con trasporto e visita guidata. Tu puoi chiedere un preventivo al nostro tour operator affiliato locale, contattandolo tramite questa pagina. Nella pagina troverai anche informazioni su un tour di 6 giorni nella regione di Madrid, che comprende anche altre escursioni comuni, oltre a Segovia.

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Cosa vedere a Segovia

Segovia è una delle città iberiche dalle origine più antiche. Pare che qui sorgesse un insediamento già nell’età del bronzo e si hanno testimonianze di una città fortificata presidiata dal popolo celtico. Nell’80 a.C. l’esercito romano la conquistò e la ricostruì secondo i canoni dell’impero: ancora oggi l’acquedotto è la più grande eredità di questo periodo. L’importanza della città crebbe sotto la dominazione araba (per un periodo fu capitale) e poi nuovamente dopo la riconquista da parte dei re cattolici, che la scelsero come residenza dal XIII al XV secolo. Anche se Segovia perse la sua importanza politica quando la capitale del regno di Castiglia e Aragona divenne Toledo, oggi è tornata al suo splendore grazie alla grande attrattiva turistica, manifestandosi come una delle mete più interessanti della Spagna centrale. Trattandosi di una città di piccole dimensioni, può bastare un giorno per visitare Segovia, ma i monumenti che offre sono assolutamente da non perdere.

L’acquedotto romano di Segovia

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Una condotta dell’acqua imponente, realizzata completamente in blocchi di granito posati a secco, senza l’utilizzo di malta, cemento o altri leganti. È grandiosa l’opera architettonica eretta a Segovia dai romani alla fine del I secolo d.C., che dopo 2000 anni è ancora il simbolo della città. L’acquedotto collega la città con la fonte Fuenfría, a 17km di distanza, dove una cisterna e una torre che funge da dissabbiatore assicurano che l’acqua parta abbondante e pura alla volta della città, fin dentro l’Alcázar.

Sviluppandosi su un terreno scosceso, ma dovendo mantenere in linea retta il canale di trasporto dell’acqua, la fila inferiore di archi ha altezze diverse a seconda del luogo. La struttura, nel punto più alto, arriva a misurare 28.5 mt, con ben 6 metri di fondamenta. Il tratto che dall’ingresso della città raggiunge Plaza de Díaz Sanz è composto da 167 archi (75 singoli e 44 doppi) ed è proprio la piazza il luogo migliore per ammirare l’acquedotto in tutta la sua grandezza. Nei pilastri dei tre archi maggiori si nota bene la presenza di tre nicchie, che un tempo contenevano rispettivamente le immagini dell’Eracle egizio, di Santo Stefano e della Vergine della Fuencisla, patrona di Segovia. Plaza de Díaz è anche il punto in cui l’acquedotto devia in maniera evidente verso Plaza Azoguejo, dimostrando ancora le grandi capacità ingegneristiche di chi lo ha progettato.

L'acquedotto del diavolo
Come per tante opere grandiose del passato, anche sull’acquedotto di Segovia la tradizione popolare ha fatto nascere una leggenda. Si narra che una donna, il cui mestiere era trasportare l’acqua con pesanti secchi in città, un giorno incontrò il diavolo lungo il suo percorso. Lei promise la propria anima, se il diavolo fosse riuscito a trasportare l’acqua a casa prima del mattiniero canto del gallo. Al calar della notte, un grande tempesta si abbatté sulla città e la donna, pentitasi del patto stretto con demonio, pregò tutta la notte. Il gallo cantò poco prima che il diavolo potesse posare l’ultima pietra dell’acquedotto, che intanto si riempiva d’acqua grazie alla pioggia, e la sua anima fu salva. Al mattino, apprendendo quanto accaduto, i cittadini spruzzarono d’acqua benedetta la grandiosa opera per scacciare il diavolo ed utilizzarla a favore della città.

L’Alcázar di Segovia

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Eretta dagli arabi su fondamenta romane ed ampliata durante il Quattrocento, la fortezza (questo il significato della parola araba Alcázar) è, con l’acquedotto romano, uno dei simboli della città di Segovia. Se a vederlo per la prima volta ti apparirà familiare, forse è perché Walt Disney, nel disegnare i castelli dove ambientare le sue fiabe animate, ha preso ispirazione anche da questa residenza reale. Pare che proprio qui la regina Isabella incontrò Cristoforo Colombo, concedendogli le risorse finanziarie per il suo viaggio.

Ben visibile anche da lontano, trovandosi sulla sommità di uno sperone roccioso, è stata residenza dei potenti di vari popoli che si sono succeduti al governo di queste terre. Dopo romani, visigoti ed arabi, nel XII secolo il re Alfonso VI fece ricostruire l’edificio. Lo stesso fece Enrico II due secoli dopo. Infine, il XV secolo vide un grande ampliamento della struttura voluto da Giovanni II, che lo ha portato alla forma attuale. A lungo l’Alcázar fu la prigione reale, finché nel 1762 Carlo III di Spagna decise di porvi la Reale Scuola di Artiglieria.

Cosa vedere

Una visita all’Alcázar è imprescindibile se ci si reca a Segovia. Oltre alla magnificenza dell’esterno, il castello offre al suo interno molte sale di grande interesse.

  • Cappella Reale. È qui, sotto il poderoso soffitto in legno della cappella reale, che si celebrarono le nozze di Filippo II ed Anna d’Austria. La pala d’altare del Cinquecento e la pala minore (risalente invece al Quattrocento) sono decorate con scene evangeliche. Da non perdere anche la sala antistante la cappella, anch’essa decorata, caratterizzata da un particolare zoccolo di piastrelle di Talavera.
  • Sala d’Armi. Vista la funzione di accademia militare, la sala d’armi è senza dubbio una delle tappe più importanti del giro nell’Alcázar. Vi sono conservate armi di epoche differenti, che testimoniano l’antica storia del luogo. Fra gli altri oggetti esposti, spicca una balestra da caccia intarsiata, del XVI secolo, che è molto simile alla balestra di Carlo V rappresentata in un dipinto e potrebbe quindi trattarsi della sua personale arma da caccia. Oltre alle armi, troviamo qui anche un torchio da conio del Settecento, affiancato da due casseforti.
  • Sala de las Piñas. Una delle stanze più famose del castello è caratterizzata da un soffitto a cassettoni decorato con 392 motivi simili a pigne (da qui il nome della sala). Accoglie anche una scrivania del 1600, damaschi alle pareti e arazzi fiamminghi del 1500.

Prezzi e orari

 L’Alcázar è visitabile ogni giorno in estate (da aprile a ottobre) dalle 10 alle 20 e in inverno (da novembre a marzo) dalle 10 alle 18. I giorni di chiusura sono: 5 gennaio, 24 e 31 dicembre, Giorno dell’Alcázar (variabile, solitamente un venerdì di giugno).

 Esistono varie tipologie di biglietto di ingresso:

  • Completo: 8 euro. Comprende il palazzo, il museo dell’artiglieria e la torre di Juan II. (Aggiungendo 2 euro è compresa la visita guidata a palazzo e museo, che parte ogni 30 minuti).
  • Palazzo e museo: 5,50 euro. Comprende il palazzo ed il museo dell’artiglieria. (Aggiungendo 2 euro è compresa la visita guidata a palazzo e museo, che parte ogni 30 minuti).
  • Palazzo e museo ridotto: 3,50 euro. Come il precedente, valido per ragazzi dai 5 ai 16 anni, studenti, famiglie numerose, maggiori di 65 anni, disabili, disoccupati.
  • Torre: 2,50 euro. Comprende solo la torre di Juan II.
  • Audioguida: 3 euro.
  • Per minori di 5 anni, disabili con invalidità superiore al 65%, guide turistiche, cittadini europei tutti i martedì non festivi dalle 14 alle 16. La torre di Juan II è esclusa.

La cattedrale di Segovia

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Conosciuta come La dama delle cattedrali, la Catedral de Nuestra Señora de la Asunción y de San Frutos è uno dei migliori esempi di gotico, con una spruzzata di stile rinascimentale, che si possano trovare in Spagna. Iniziata a costruire nel 1525, si dovette attendere il 1768 per la consacrazione, ma il risultato è impressionante. Con 33 mt d’altezza, 50 mt di larghezza e 105 mt di lunghezza, la chiesa risalta nel contesto circostante per la sua snellezza architettonica.

Una delle parti più interessanti è l’abside, dove spiccano pinnacoli e contrafforti. Una serie di pinnacoli si ritrova anche nel deambulatorio, circondato da 7 cappelle. All’interno, la cappella maggiore con la magnifica pala d’altare ed il coro rappresentano le parti più nobili della cattedrale.  Sotto al pavimento di questa zona sono sepolti molti vescovi di Segovia. Il coro non è stato realizzato appositamente per questa chiesa, ma risale all’antica cattedrale, demolita poco prima della costruzione di quella attuale. Con le sue 116 sedute, fra cui spiccano quelle per il re e per il vescovo, risale alla metà del Quattrocento e i lavori di intaglio sono durati dal 1458 al 1462. Due organi, quello dell’Epistola e quello del Vangelo, danno musica alla cattedrale, con circa 2600 canne e un’altezza di quasi 19 metri.

Se visiti la chiesa, presta attenzione alle tre porte. La porta di San Geroteo, sull’ala sud, deve il suo nome al primo vescovo della diocesi di Segovia, di cui si trova qui la scultura di Manuel Pacheco. La porta di Santa Maria (o Porta del Perdono) si trova sulla facciata ed è circondata da due porte laterali in archi trilobati. Qui la scultura della Vergine si rivolge all’esterno, mentre da qui si apre un cortile con pinnacoli e leoni. La più originale è però la porta di San Frutos, dedicata al patrono della città, rivolta a nord e affacciata su Plaza Mayor. Il processo creativo che ha portato alla realizzazione di questo portale è durato oltre 30 anni. Sei colonne – quattro in stile dorico in basso e due in stile corinzio in alto – sorreggono un frontone triangolare con la statua di San Frutos nella nicchia centrale.

La torre campanaria è senza ombra di dubbio il fiore all’occhiello di questa chiesa. Alta 88 metri, in origine aveva una punta in legno proveniente dall’America, che le faceva i raggiungere i 108 metri e le dava il titolo di torre più alta di Spagna. Un incendio la distrusse nel 1614.

La sala capitolare ed il museo capitolare sono altre due tappe fondamentali nella visita del duomo. La prima venne costruita a metà del XVI secolo e si propone in una sontuosità fuori dal comune, ornata con il primo oro arrivato dalle Americhe. Uno dei pezzi museali più rilevanti è il carro trionfale usato nelle processioni del Corpus Domini. Da non perdere la libreria, situata nella parte alta del museo e restaurata nel 2009, cui si accede salendo una scala del 1555. Il museo, posto nella parte bassa della torre, conserva il sepolcro del Infante Don Pedro de Castilla, figlio di Enrico II. Il museo ospita anche sculture, dipinti e opere di grande ricchezza storico artistica. Fra tutti gli oggetti esposti, l’attenzione non può non cadere sul Sinodal de Aguilafuente: uno dei primi libri stampati in Spagna, nel 1472.

Prezzi e orari

La cattedrale è visitabile ogni giorno in inverno (novembre-marzo) dalle 9.30 alle 18.30 ed in estate (aprile-ottobre) dalle 9 alle 21.30. I giorni di chiusura sono i seguenti:

  • venerdì santo, 24-25-31 dicembre: chiusa tutto il giorno;
  • 1-5-6 gennaio: chiusa dalle 15 in avanti;
  • domeniche delle Palme, Pasqua, Corpus Domini, Fiesta de la Fuencisla: chiuso dalle 10 alle 15;
  • giorno di san Frutos (2 ottobre): chiusa dalle 9 alle 14;
  Il biglietto d’ingresso costa 3 euro. Pensionati sopra i 65 anni, gruppi di oltre 20 persone e famiglie numerose hanno diritto al biglietto ridotto di 2,50 euro. I bambini sotto i 10 anni non pagano il biglietto. È anche possibile accedere gratuitamente alla cattedrale ogni domenica dalle 9 alle 10 in estate e dalle 9.30 alle 10.30 in inverno. Questi gli orari delle messe: feriali alle ore 10, festive alle ore 11 e 12.30.

Alla torre campanaria si può accedere tramite visita guidata di 70 minuti, per un massimo di 45 persone a turno. Il prezzo di accesso alla torre è di 5 euro (in caso di visita alla torre, l’ingresso alla cattedrale è scontato a 2 euro). Gli orari delle visite al campanile sono i seguenti:

  • Dal 1 novembre al 31 marzo: 10.30; 12; 13.30; 16.30.
  • Dal 1 aprile al 31 ottobre: 10.30; 12; 13.30; 16.30; 18; 19.30.
  • Venerdì, sabato e domenica da maggio a settembre: visita speciale notturna alle ore 21.30, al prezzo di 10€ (7€ per famiglie numerose e studenti sotto 25 anni).

I musei di Segovia

Segovia pullula di case storiche e piccoli musei, ognuno con una caratteristica che lo rende unico.

  • Casa del Sol. Considerato il costo del biglietto, il consiglio è quello di non perdersi la Casa del Sol, dove si può scoprire la storia della città con opere e reperti storici.
    •  È aperto dal martedì al sabato in orario 10-14 e 16-19; la domenica in orario 10-14.
    •  Il museo cittadino è organizzato bene e il biglietto costa solo 1 euro.
  • Casa di Antonio Machado. La casa dove visse, dal 1919 al 1932, uno dei più famosi poeti spagnoli, conserva tutt’ora il mobilio originale e gli oggetti a lui appartenuti.
    • La casa-museo è aperta il lunedì e il martedì in orario 11-14; dal mercoledì al sabato in orario 11-14 e 16-18; la domenica in orario 11-14 (a luglio e agosto 11-15).
    • Dal mercoledì al sabato sono disponibili visite guidate per gruppi da 4 a 15 persone, alle ore 16.15. Il biglietto d’ingresso con audioguida costa 2,50 euro, con visita guidata 3,50 euro. Il biglietto ridotto (2 euro nel primo caso, 3 euro nel secondo caso), è valido per studenti sotto 25 anni, pensionati, famiglie numerose. L’ingresso è gratuito per tutti il mercoledì e sempre per i bambini sotto i 5 anni e gli invalidi sopra il 33%.
  • Casa de los Picos. Questo edificio risalta su quelli circostanti per gli spunzoni piramidali che ne punteggiano le pareti esterne. Oggi, oltre ad una scuola d’arte, qui trovano spazio numerose mostre artistiche temporanee.
  • Museo d’arte contemporanea Esteban Vicente. Altre opere d’arte contemporanea si trovano in questa sala espositiva di un artista segoviano, sullo stile dell’espressionismo astratto.
  • Real Casa de la Moneda. Gli appassionati di numismatica non possono perdersi una visita al museo dedicato al conio delle monete reali, qui prodotte dal 1586 al 1869. Voluto da Felipe II, questo particolare conio avveniva con il metodo della “menta”: una tecnica particolare che sfrutta la forza dell’acqua per muovere dei rulli che imprimono le monete. Per arrivarci, si può percorrere il “sentiero dei mulini”, lungo circa 3km e che corre in mezzo al verde, con il sottofondo dell’acqua corrente dei fiumi che per secoli ebbero un ruolo fondamentale nello sviluppo industriale della città.
    • Il museo è aperto il martedì dalle 10 alle 14.30; dal mercoledì al sabato dalle 10 alle 18; la domenica dalle 10 alle 15.
    • Il costo del biglietto è di 4 euro (ridotto 3 euro per studenti sotto a 25 anni e gruppi oltre 20 presone). L’ingresso è gratuito per bambini sono 5 anni ed invalidi almeno al 33%.
  • Museo gastronomico. Segovia è la capitale culinaria della Castiglia e non poteva mancare un museo dedicato al cibo locale. Ovviamente, è anche possibile fare degustazioni di prodotti tipici.

Piazze e quartieri di Segovia

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La Plaza Mayor, antistante la cattedrale, è uno dei centri nevralgici della vita cittadina. Sia il luogo di culto che i numerosi locali che pullulano nella piazza stessa e nelle vie circostanti, fanno sì che sia difficile trovarla deserta. Altra piazza importante è Plaza del Azoguejo: non limitarti ad osservare l’acquedotto, ma goditi a pieno questo luogo di mercato e di incontro dei segoviani. Il nome della piazza deriva dalla parola araba Souk, che indica proprio il mercato, e potremmo dire che questo è il vero e proprio centro della città. Uno dei luoghi più celebri è Plaza de las Sirenas, chiamata anche Piazzetta della Medina del Campo. Qui affacciano il teatro Juan Bravo e la chiesa di San Martin del XI secolo, di origine mozarabica.

Come già accennato, Segovia è una di quelle città che hanno visto il susseguirsi di culture diverse entro le sue mura. Fra le altre, la comunità ebraica è una di quelle che ha maggiormente mantenuto qui la propria stabilità nel corso degli anni e ha lasciato un segno tangibile nell’architettura cittadina. Visita il quartiere ebraico e ti sembrerà di essere completamente in un’altra città rispetto alle vie circostanti. Il fulcro del rione è la chiesa del Corpus Christi, l’antica sinagoga trasformata in tempio cattolico, accessibile ad offerta libera dal mercoledì alla domenica (orario 11-13 e 17-19). Spostandoci verso l’esterno, non possiamo non dare un’occhiata alla muraglia difensiva della città fortificata, risalente al 1088, che permette anche una passeggiata bella ma impegnativa.

Dove dormire a Segovia

Prendi in considerazione un pernottamento a Segovia se stai programmando un viaggio itinerante nella regione di Castilla y Léon, o se parti da Madrid ma non hai i giorni contati. La città è relativamente piccola, ma la sua cucina è considerata fra le migliori di Spagna: cenare qui, magari ammirando l’acquedotto illuminato di sera, può essere un ottimo motivo per cui trattenersi per la notte. Qui trovi le possibilità di pernotto in città.

Tutti gli alberghi disponibili a Segovia

Se invece prevedi di visitare Segovia in giornata da Madrid e stai ancora cercando il posto ideale in cui soggiornare nella capitale spagnola, ti consiglio di leggere il nostro articolo su dove dormire a Madrid, per scoprire quale quartiere è il più adatto alle tue esigenze.

Giornalista e viaggiatore. Parlo spagnolo, inglese e sto imparando il russo. Ho vissuto un periodo in Spagna (Madrid e Granada) e girato quasi tutta l'Europa zaino in spalla. Più che vedere i luoghi, amo conoscere chi li abita ne racconto qualcosa anche sul mio blog

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